In meditazione ciò che conta maggiormente è l'atteggiamento mentale. Non si tratta di smettere di pensare e di controllare i nostri processi mentali, ma di accettare ed auto-accettarsi.
Si apprende a venire a patti con i nostri pensieri, a guardarli senza giudicarli, ad accettare i nostri sentimenti e pensieri negativi come parte della nostra zona d'ombra . In presenza dell'accettazione , nella mente si generano forza e flessibilità, apertura e compassione. Man mano che avanza il processo della scoperta di sé la qualità della vita interiore migliora e ci lasciamo alle spalle la dispersione mentale e la confusione.
la presenza mentale si basa sulla "nuda attenzione" , cioè restare presenti a noi stessi , in contatto con ciò che accade dentro e fuori di noi senza aggiungere nulla, né togliere. Siamo puri osservatori , imparziali di quanto avviene. In modo leggero e fluido possiamo portare l'attenzione al nostro respiro che entra ed esce, seguirne il flusso, notare il ritmo e le pause tra un atto respiratorio e l'altro. Ci si accorge di tante cose semplicemente iniziando a respirare.
La "nuda attenzione" non è altro che assistere con presenza agli stimoli che arrivano ai nostri sensi e si può praticare, per iniziare, per 15 minuti . All'inizio la mente si distrae, si allontana all'oggetto della meditazione, si ribella, ma con l'esercizio costante noteremo quanto è piacevole stare seduti in ascolto del nostro respiro in assenza di pensieri.
Autrice Dott.ssa Antonella Anceschi, Naturopata